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Differenza tra oli minerali e oli sintetici

La lubrificazione ha assunto negli anni una sostanziale importanza grazie all’evoluzione dell’industria automobilistica e della componentistica di primo impianto. La lubrificazione infatti garantisce un’efficace separazione delle superfici in attrito diminuendo il rischio di una conseguente usura meccanica.

I lubrificanti che vengono utilizzati attualmente sono ancora principalmente formulazioni ottenute a partire da oli minerali, ma sempre più gli oli sintetici stanno assumendo un ruolo primario.

Oli minerali e oli sintetici: le differenze

Gli oli sintetici e gli oli meccanici si differenziano per molti aspetti, principalmente ne vediamo 6:

  1. Processo di ottenimento: Gli oli minerali vengono ottenuti attraverso il processo di distillazione del petrolio e sono facilmente reperibili sul mercato. Gli oli sintetici invece sono prodotti in laboratorio, attraverso processi di sintesi da componenti chimici elementari e danno origine ad un ampio gruppo di soluzioni differenziate tra loro da differenti proprietà fisico-chimiche e funzioni.
  2. Prestazioni a basse temperature: nella pagina degli oli minerali abbiamo elencato le loro caratteristiche migliori. In questo caso però vediamo che gli oli sintetici hanno una maggior resistenza alle basse temperature rispetto agli oli minerali.
  3. Indice di viscosità o coefficiente viscosità temperatura: rappresenta il rapporto tra viscosità a temperature differenti, maggiore è il suo valore e minore è la variazione della viscosità dell’olio al variare della temperatura. Se mettiamo a confronto i diversi tipi di oli ci si rende conto che per gli oli minerali l’aumento di viscosità con l’abbassamento della temperatura ha un decorso molto più rapido rispetto agli oli sintetici.
  4. Potere lubrificante alle alte temperature e conseguenze sul lubrificante: l’aumento della temperatura in corrispondenza del punto di attrito produce differenti effetti sul fluido, come per esempio: termo-ossidazione primaria, termo-ossidazione secondaria, riduzione della viscosità, evaporazione e riduzione del film lubrificante. Ognuno di questi processi ha un innesco temporale e un decorso differente quindi possiamo classificare i due tipi di oli a livello qualitativo. Tenendo conto di tutti gli effetti, l’olio più performante rimane quello sintetico.
  5. Compatibilità con materie plastiche ed elastomeri: a volte il fluido lubrificante se non compatibile potrebbe causare possibili reazioni indesiderate. I principali fenomeni che possono accadere sono: rotture premature, infrangilimenti, rigonfiamenti, incremento di peso e variazione della durezza e delle proprietà meccaniche.
  6. Durata del film lubrificante: le forti escursioni termiche e gli attriti determinano un conseguente malfunzionamento delle proprietà del fluido lubrificante. I lubrificanti sintetici sono caratterizzati da prestazioni decisamente migliori rispetto a quelle degli oli minerali, perché hanno una resistenza maggiore in condizioni di lavoro continuativo ed a temperature elevate.