Skip to main content
search
🧭 Dove ti trovi: mascherpa.it » Blog » CONT@TTO » La sostenibilità nel packaging di domani

La sostenibilità nel packaging di domani

 

La sostenibilità è ora una questione chiave che preoccupa i governi, le imprese e il pubblico di tutto il mondo. Ogni mese che passa, veniamo introdotti a metodi sempre nuovi e innovativi per essere “più verdi”.

Nel nostro piccolo, possiamo impegnarci utilizzando bottiglie d’acqua riutilizzabili, facendo la spesa con borse portate da casa o scegliendo di acquistare prodotti senza imballaggio. Sul piano aziendale, le aziende stanno passando dagli imballaggi in plastica a quelli in carta, introducendo varianti vegane dei loro prodotti e collaborando con altre aziende per formare circuiti chiusi di riciclo dei rifiuti. Le aziende stanno riconoscendo il cambiamento nelle esigenze e nel comportamento dei consumatori, nonché la propria responsabilità quando si tratta di ambiente. Il Telegraph ha riferito che quasi la metà delle società britanniche prevede di aumentare la propria spesa relativa all’ambiente tra oggi e l’estate 2021.

Questi cambiamenti nel comportamento dei clienti e delle imprese comportano richieste aggiuntive per l’industria degli adesivi e una considerazione più approfondita nella scelta dell’adesivo e delle sue prestazioni.

Packaging oggi

Il packaging ha un impatto significativo sull’ambiente. E visto l’importanza fondamentale che svolge, si tratta certamente di un’area che merita particolare attenzione e considerazione da parte dell’industria degli adesivi. Secondo la US Environmental Protection Agency (EPA), i materiali di imballaggio per alimenti e gli alimenti stessi costituiscono quasi la metà dei rifiuti solidi urbani. Quando si tratta dei danni che l’attività umana sta causando al pianeta, i rifiuti di imballaggio sono una parte importante del problema. Fortunatamente, documentari come Blue Planet di David Attenborough stanno aiutando a evidenziare questo aspetto e incoraggiano le persone ad aumentare le loro conoscenze sui vantaggi del riutilizzo e del riciclaggio degli imballaggi.

Recentemente sono emerse nuove terminologie come “biodegradabile”, “compostabile” e “a base biologica” sia per i materiali di imballaggio che per gli adesivi, ma la conoscenza alla base di questi termini rimane al momento ancora piuttosto confusa da parte dell’utente finale. È diventato chiaro che i consumatori hanno bisogno di maggiori informazioni sui materiali. Oggi, le persone scelgono di acquistare prodotti confezionati biodegradabili piuttosto che altre forme di imballaggio perché hanno sentito dire che è meglio per il pianeta. Tuttavia al momento lo smaltimento non viene effettuato nella maniera migliore, e addirittura si può dire che potenzialmente i danni ottenuti siano superiori ai benefici. Ma cerchiamo di elaborare…

Biodegradabile, compostabile e a base biologica: cosa significano effettivamente? 

  • Biodegradabile: un oggetto o una sostanza è considerata biodegradabile quando è in grado di essere decomposto da batteri o altri organismi viventi e quindi evitare l’inquinamento. Tecnicamente, quasi tutto è biodegradabile, tuttavia la maggior parte delle cose impiega centinaia di migliaia di anni per biodegradarsi, mentre i “prodotti biodegradabili” sono tipicamente realizzati con materiali sostenibili e sottoprodotti vegetali e si decompongono molto più velocemente. Il problema con i prodotti biodegradabili è che quando vengono inviati in discarica, spesso vengono interrati, in questo modo i batteri che favoriscono la decomposizione non possono sopravvivere a causa della mancanza di ossigeno. Di conseguenza, questi prodotti si decompongono in modo anaerobico (senza ossigeno) creando così gas metano e favorendo l’effetto serra. Alcune discariche raccolgono il metano per creare elettricità (impianti di biogas), ma la maggior parte non lo fa. È quindi meglio smaltire i prodotti biodegradabili in un cumulo di compost commerciale o inviarli a un impianto di riciclaggio.
  • Compostabile: per essere considerato compostabile, l’imballaggio industriale deve soddisfare requisiti specifici stabiliti dalla norma europea EN 13432. La plastica compostabile, ad esempio, deve disintegrarsi dopo 12 settimane e completamente biodegradarsi dopo sei mesi. I prodotti compostabili sono realizzati con materiali naturali come l’amido e si decompongono completamente in compost (solitamente in un impianto di compostaggio industriale con condizioni controllate) senza produrre residui tossici. Se smaltiti correttamente, gli articoli compostabili si decompongono completamente e possono essere riutilizzati per la coltivazione.
  • A base biologica: i prodotti a base biologica sono quelli derivati ​​da piante e altri materiali agricoli, marini e boschivi rinnovabili. L’etichetta di prodotto biologico certificato USDA che si può osservare su molti articoli di imballaggio specifica la percentuale di contenuto a base biologica.

 

Mentre gli imballaggi riciclabili, compostabili, biodegradabili, restituibili e riutilizzabili sono tutti considerati forme valide di imballaggio sostenibile, i consumatori e i produttori sono spesso ancora a chiedersi quale sia il migliore per il pianeta, poiché ogni tipologia ha i suoi pro e i suoi contro.

Imballaggi in plastica e ambiente

Sebbene gli imballaggi in plastica siano spesso aspramente criticati dalla stampa, anch’essi possono essere sostenibili se utilizzati e gestiti nel modo giusto. Il processo di riconversione dei materiali usati in qualcosa di nuovo tiene i prodotti lontani dalle discariche più a lungo, e spesso ci si dimentica che la produzione di plastica utilizza circa la metà dell’energia rispetto a quella di materiali alternativi. La plastica è anche un mezzo di imballaggio leggero, il che significa che è necessaria meno energia per il trasporto di merci imballate in plastica. Gli studi hanno infatti dimostrato che il consumo complessivo di imballaggi in termini di massa, energia e emissioni di gas serra aumenterebbe se non ci fossero imballaggi in plastica disponibili e si utilizzassero solo materiali alternativi.

Lo svantaggio delle plastiche “standard” (e anche della carta) è che possono essere riciclate solo poche volte prima di essere considerate inutilizzabili, mentre materiali come vetro, metallo e alluminio possono essere riciclati all’infinito. Sebbene la plastica monouso sia ormai ampiamente nota per essere pericolosa per l’ambiente, in particolare per i nostri oceani, gli imballaggi in plastica si stanno evolvendo. Oggi si possono trovare plastiche compostabili e biodegradabili e imballaggi in plastica riciclabili al 100%.

Spesso le aziende fanno “cambiamenti verdi” che si rivelano molto più complicati del previsto e che dimostrano come siano necessarie ricerche molto approfondite per poter fare delle scelte informate.È chiaramente un momento difficile per gli specialisti del confezionamento e per i proprietari di marchi poiché devono trovare il giusto equilibrio tra la sicurezza, la praticità e la sostenibilità dei loro prodotti.

Il packaging di domani

I consumatori e le aziende di oggi si stanno muovendo verso un packaging sostenibile, dove lo sviluppo e l’uso di imballaggi dovrà tradursi in una migliore sostenibilità. Ciò implica riesaminare l’intero ciclo di vita degli imballaggi, osservandone le funzioni basilari e l’utilità fornita al consumatore, dalla catena di fornitura fino alla fine della sua vita utile. Gli adesivi giocheranno un ruolo fondamentale in questo processo.

Il dibattito su quale tipo di imballaggio sia il migliore per l’ambiente è in corso, ma a seguito di un aumento dei tipi di imballaggi in plastica commercializzati come “ biodegradabili ” o “ compostabili (domestici) ”, FEICA (l’Associazione europea dell’Industria degli adesivi e dei sigillanti ) ha esaminato se questi tipi di imballaggi siano effettivamente vantaggiosi nel contesto dell’economia circolare: il sistema economico mira all’eliminazione degli sprechi e al riutilizzo delle risorse.

Attraverso un rapporto di Eunomia, FEICA ha concluso che: “In questa fase le prove sono deboli a favore di qualsiasi particolare beneficio agronomico associato al materiale plastico compostabile nel compost o nel digestato. Una parte del carbonio della plastica biodegradabile sembra essere incorporata nella biomassa, ma almeno la metà viene “persa” a causa delle emissioni di CO2 nell’aria. Ciò porta alla conclusione che la scelta dei materiali per i prodotti e gli imballaggi dovrebbe dare la priorità alla riciclabilità rispetto che alla compostabilità “.

Sia i consumatori che i produttori stanno evidentemente diventando più consapevoli dell’impatto ambientale dei prodotti che acquistano o fabbricano. Tuttavia, senza un chiaro accordo su ciò che sia veramente meglio per il futuro, gli esperti stanno iniziando a schierarsi e ad identificare il riutilizzo di prodotti a base biologica come una soluzione più stabile e duratura per un’offerta di prodotti più sostenibile a lungo termine. Vale la pena però notare che il dibattito sulla sostenibilità si sta evolvendo rapidamente e che la raccomandazione di oggi potrebbe essere sostituita da una differente in futuro.

Raggiungere i tuoi obiettivi ecologici con Beardow Adams

Beardow Adams lavora in modo indipendente e in collaborazione con le aziende per fornire ai clienti soluzioni di imballaggio più ecologiche.

Distribuiamo adesivi vegani e ad alto contenuto biologico, e i nostri adesivi aiutano a creare prodotti riutilizzabili e riciclabili. Ad esempio, produciamo adesivi lavabili alcalini e adesivi per la stabilizzazione dei pallet. Offriamo ai nostri clienti l’opportunità di ricevere i loro ordini in ​​sacchetti di carta o pallet di plastica ritornabili, al fine di ottenere un ciclo di riciclaggio chiuso. L’elenco dei nostri prodotti e servizi più rispettosi dell’ambiente è in continua espansione.